Quando Marlon Brando rifiutò il Premio Oscar in solidarietà ai nativi americani

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Al nome di Marlon Brando è legato uno degli episodi più controversi della storia dei Premi Oscar, i riconoscimenti per l’eccellenza cinematografica conferiti annualmente dall’associazione americana Academy of Motion Picture Arts and Sciences (la cerimonia di consegna dell’88esima edizione si svolgerà domenica 29 febbraio, al Dolby Theatre di Hollywood).

Nel corso dell’edizione andata in scena nel 1973, Brando vinse nella categoria Miglior attore per la straordinaria interpretazione fornita sul set de Il padrino, il capolavoro di Francis Ford Coppola incentrato sulla vita di una famiglia mafiosa italo-americana, i Corleone.

Nonostante già all’epoca fosse uno dei premi più ambiti dagli attori di tutto il mondo, il divo americano non partecipò all’evento, un gesto che già di per sé sarebbe bastato a fare scalpore. Tuttavia, fedele all’impegno politico e sociale che stava caratterizzando quella fase della sua carriera, Brando andò oltre e affidò il compito di salire sul palco al suo posto ad una nativa americana, Sacheen Littlefeather.

Invitata a ritirare il premio dalle mani di Roger Moore, con un semplice gesto della mano la giovane lasciò immediatamente intendere che il suo discorso di ringraziamento non sarebbe stato come tutti gli altri.

(Il grande No, la nativa americana Sacheen Littlefeather rifiuta il Premio Oscar a nome di Marlon Brando)

Di fronte ad una platea di registi, attori e produttori, Sacheen Littlefeather spiegò che Marlon Brando non poteva accettare il Premio Oscar a causa della rappresentazione distorta dei nativi americani al cinema e in televisione da parte dell’industria dell’intrattenimento americana.

Come prevedibile, le parole della ragazza suscitarono una forte reazione: per la maggior parte, il pubblico in sala applaudì l’intervento, ma non mancarono anche qualche “buu” di critica. Il gesto di Brando non era inaudito: due anni prima George C. Scott aveva rifiutato lo stesso premio in quanto sosteneva di non sentirsi in competizione con gli altri colleghi candidati.

A segnare uno spartiacque, invece, fu la volontà di Brando di portare all’estreme conseguenze il suo impegno nella lotta per i diritti delle minoranze. Oggi si associano al mondo dello spettacolo temi importanti come la salvaguardia dell’ambiente e la lotta alla povertà. Ma agli inizi degli anni ‘70, queste battaglie sociali e politiche erano probabilmente l’ultimo dei pensieri di gran parte dei divi hollywoodiani.

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(Sacheen Littlefeather nel 2010. Foto: Valerie Macon/Getty Images)

Oggi Sacheen Littlefeather ha 69 anni e continua ad essere attivamente impegnata nella lotta per i diritti dei nativi americani.